Omicidio sulla Tour Eiffel
Io, Sherlock Holmes, con il mio amico il dottor Watson ci trovavamo in cima alla torre Eiffel quando sentimmo un urlo. accorremmo subito e trovammo il cadavere del commissario di polizia James Harlock. Subito Watson chiamò la polizia, che dopo un po’ arrivò, fece scendere tutti dalla torre e iniziarono le indagini. Notai subito un dardo avvelenato sul collo del commissario e pensai:” Chi avrà una cerbottana con dei dardi avvelenati a Parigi?”.
Presi il dardo e, arrivati all’hotel, Watson mi chiese:”Chi può mai aver ucciso il commissario? E con cosa possono mai averlo ucciso?” e risposi:” Chi lo ha ucciso ancora non lo so, ma so per certo che ha usato un dardo avvelenato.”
Stavo camminando per le vie di Parigi fumando la mia pipa, quando a un certo punto vidi un cartellone pubblicitario: ” Venite tutti a vedere lo spettacolo del mago Roland Perret, oggi alle ore 20:00 al Théâtre des Champs-Élysées.” Sotto la scritta c’era una foto del mago con in mano una cerbottana e mi venne un dubbio: “Può essere lui l’assassino?” Corsi da Watson e gli dissi:”Dobbiamo andare stasera allo spettacolo del mago Perret.” E Watson mi disse:” Perché dobbiamo andarci?” Risposi:” Ho un dubbio che devo risolvere.”
Quella sera io e il mio amico Watson ci recammo al teatro per vedere lo spettacolo; ci sedemmo e aspettammo l’ inizio. Lo spettacolo iniziò e dopo un po’ vidi un ombra in alto, mi alzai e dissi a Watson che dovevamo andare. Lui mi seguì senza fare domande. Mentre salivamo, sentimmo un urlo, ci girammo verso il palco e vedemmo il mago a terra morto; pensai subito che il mago era stato ucciso da quell’ombra misteriosa.
Corsi subito verso il palco e vidi che il mago era morto come il commissario Harlock, cioè con un dardo avvelenato sul collo: presi il dardo e me ne andai.
Il mattino dopo bussarono alla porta della camera del mio albergo; andai ad aprire e vidi un uomo di circa trenta anni che mi disse:” Salve, sono Jake Harlock, fratello del commissario Harlock, sono qui per dirle una cosa importante.” Lo feci entrare e davanti a una tazza di tè mi fece vedere una foto di tre ragazzi e mi disse:” In questa foto ci sono mio fratello James, il mago Roland e un ragazzo che non conosco.” Gli chiesi:”Dov’è ora il terzo ragazzo?” Mi rispose :”Ora non so dov’è, però mio fratello mi ha raccontato che lui e il mago avevano ferocemente litigato.” Subito i dubbi mi assalirono e pensai; “Chi sarà il terzo ragazzo? potrebbe essere lui l’assassino?”
Chiamai subito Watson e gli feci vedere la foto. Il giorno dopo andammo al commissariato e chiesi ai presenti se qualcuno conoscesse il terzo ragazzo della foto. Un poliziotto lo riconobbe: era Louis Perlock, un noto criminale locale. Il poliziotto mi disse anche che viveva in via Gianluck Picar 7. Andammo là, bussai alla porta e lui ci fece entrare: appena entrai notai una cerbottana all’ ingresso e Watson prese un dardo che si trovava lì vicino. Finito il tè ce ne andammo al nostro hotel, analizzai il dardo e notai che era dello stesso tipo di quelli che che avevano ucciso il commissario Harlock e il mago Perret.
Chiamai la polizia che arrestò Luis Perlock, lo portarono al commissariato; durante l’interrogatorio confessò gli omicidi: li aveva uccisi entrambi per odio. Io in persona lo portai in prigione.
Il giorno dopo io e Watson partimmo per Londra.
DI RICCARDO SICCHIO E DANIELE SBORDONI
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